Coppia di arazzi in lana e seta policroma raffiguranti Vergine orante ed Ecce Homo, Roma metà secolo XVIII
Entro cornici romane in legno scolpito e dorato
Misure: larghezza cm. 55 altezza cm. 72 e larghezza cm. 55 altezza cm. 74
La produzione di arazzi in Italia nel XVIII secolo ha uno sviluppo differente rispetto ai maggiori centri europei (Gobelins, Beauvais, Aubusson e Bruxelles): le fabbriche sono alla stretta dipendenza dei Principi, e svolgono programmi legati a particolari situazioni locali.
La fabbrica di San Michele a Ripa Grande, sorta a Roma con sede nell omonimo Ospizio, fu strettamente vincolata agli incarichi dei pontefici, pur consentendo agi arazzieri di accettare commissioni private. Istituita da Clemente XI nel 1703, la fabbrica fu attiva fino al 1870; durante la direzione di Pietro Ferloni (dal 1717 al 1770), lo orientamento della attività fu in tre direzioni: i grandi cicli decorativi, la riproduzione di antichi arazzi esistenti nelle raccolte vaticane e la esecuzione di ritratti e quadri devoti, tra chi i pregevoli esemplari qui in esame, ispirati da due dipinti di Guido Reni nella Galleria Nazionale di palazzo Corsini a Roma.
Bibliografia:
A.M.De Strabel, Le arazerie romane dal XVII al XIX secolo, Roma, 1989
C.Pietrangeli, I quadri in arazzo della manifattura di S. MIchele, in L Urbe, 1984 pp.89-94
G.Bertini, N.Forti Grazzini, Gli Arazzi dei Farnese e dei Borbone. Le collezioni dei secoli XVI-XVIII, Milano, 1998
ottimo
Varie